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DICHIARAZIONE DI FIUGGI: DONNE IN MUSICA Ogni paese è invitato ad
incoraggiare la creazione di organismi responsabili per la
documentazione ed informazione riguardante compositrici nate entro i
confini nazionali. Questi organismi e/o organizzazioni dovrebbero
essere in grado di inviare e ricevere informazioni sulle ‘donne in
musica’ ad altre istituzioni, dovrebbero raccogliere dati in merito
alle strutture istituzionali e musicali nel proprio paese
responsabile per la creazione, promozione e programmazione di
musica: festival di opere contemporanee ed antiche, rassegne
incentrate sui lavori di compositrici ed interpreti femminili,
possibilità per finanziamenti, borse di studio. Le musiciste devono
cercare di partecipare di più alla programmazione, alla promozione,
ed alla creazione di lavori nuovi, per ottenere un aumento della
percentuale di lavori di donne nel repertorio corrente (musica
sinfonica, da camera, tradizionale), e per incoraggiare lo scambio
tra compositrici ed interpreti. Le organizzazioni per le ‘donne in
musica’ saranno collegate via internet.
La legislazione nella
maggior parte dei paesi prevede la parità di opportunità e dei
diritti per le donne ed, in teoria, questa dovrebbe acconsentire
all’accesso ad ogni campo d’interesse alle donne. In pratica però,
spesso le cose non stanno così. Le organizzazioni per ‘Donne in Musica’ dovrebbero accertare se la realtà sociale dei loro paesi è
in linea con la legislazione vigente. In molti paesi le donne non
sono rappresentate a sufficienza a livelli istituzionali. Dobbiamo
promuovere la presenza delle donne in commissioni, comitati, ed in
ogni luogo dove i loro talenti e preparazione possono essere utili.
Donne in politica devono essere informate della differenza tra
legislazione e pratica e dovrebbero diventare avvocate per le
musiciste, soprattutto per quanto riguarda le possibilità per
finanziamenti.
Informazioni riguardanti le compositrici devono
essere rese disponibili per insegnanti di musica, donne e uomini. Il
contributo delle musiciste, in ogni cultura, deve entrare a
diventare parte dei curricula musicali nel campo scolastico,
universitario e nelle accademie. Genitori devono essere incoraggiati
a nutrire i talenti musicali delle figlie e dei figli, onorando le
tradizioni e patrimoni culturali delle donne e degli uomini.
Le
musiciste devono leggere, comprendere ed utilizzare i documenti
dell’UNESCO conosciuti come “Il Diritto dell’Artista” e il documento
Finale della Conferenza Mondiale Intergovernativa su “Le Politiche
Culturali per lo Sviluppo”, tenuta a Stoccolma nel 1998.
Si deve
riconoscere il contributo delle donne, alla cultura ed allo
sviluppo, per assicurare la loro partecipazione nella formulazione
ed implementazione di politiche culturali ad ogni livello, e per
assicurare l’accesso a posti decisionali nel mondo della cultura e
dello spettacolo. E’ importante che si lavori per preservare,
promuovere, sostenere e salvaguardare i diritti artistici delle
musiciste e creatrici in ogni comunità. Soltanto in questo modo
potremo superare e cambiare una visione monoculturale maschile
vecchia della cultura e del patrimonio artistico.
Nostro ruolo
importante, come donne, nella trasmissione dello specifico
patrimonio culturale tangibile ed intangibile non deve essere
ignorato, poiché questo appartiene non soltanto ad un genere, popolo
o cultura ma ad umanità intera.
Nel 1996, alla fine del Primo
Symposium Internazionale “Donne in Musica: Gli Incontri al Borgo”
musiciste da venti-sei paesi (compositrici, interpreti, direttrici,
musicologhe, organizzatrici, operatrici culturali) hanno
sottoscritto un documento conosciuto come “The Declaration of
Fiuggi, 1996”.
Questo documento, distribuito in tutto il mondo a
musicisti, organizzazioni ed enti musicali, e nel mondo accademico,
determinano quelli obiettivi, riconosciuti obiettivi primari per
musiciste.
Nel 2000 La Dichiarazione è stata rivisto e l’edizione
attuale è come sopra. |