
“Il Parlamento Europeo (…): insiste sulla necessità di promuovere l’accesso delle donne a tutte le professioni artistiche ….in cui sono minoritarie e incoraggia gli Stati membri a rimuovere ogni ostacolo all’accesso delle donne alla testa delle istituzioni culturali, delle accademie e delle università” (estratto Risoluzione sulla parità di trattamento e di accesso tra uomini e donne nelle arti dello spettacolo - 2009)”
La “Fondazione Adkins Chiti: Donne in Musica”, organizzazione non governativa internazionale, è nata come movimento nel 1978 e si è costituita come Fondazione nel 1996. Ente culturale della Regione Lazio, è membro del Consiglio Internazionale per la Musica dell’UNESCO, del Consiglio Europeo per la Musica, collabora con la Commissione Europea, e le istituzioni governative nazionali (Ministeri) in Italia, Europa, Asia ed America Latina, oltre ad annoverare importanti collaborazioni con il Vaticano ed amministrazioni nei 5 continenti (Los Angeles, Vienna, Bonn, Amburgo, L’Avana, Manila).
“Donne in Musica” è un movimento nato dalla volontà di rendere visibile e palese il ruolo delle donne come creatrici e compositrici di musica fin dagli albori della storia. L’idea pioneristica portata avanti dall’Italia e sviluppata nel mondo, ha determinato il riconoscimento non soltanto nel campo musicale, ma anche nel mondo accademico, e da parte degli organismi internazionali (quali, tra gli altri, Il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, l’UNESCO, il Parlamento Europeo, l’Arab Accademy della Lega Araba, ) e l’affermazione del concetto dell’unicità della donna come artefice della composizione musicale, conferendo dignità ed equanimità alle musiciste e musicologhe attive in ogni parte del mondo.
Dal 1978 “Donne in Musica” realizza crea e produce festival, rassegne concertistiche con musica di ogni genere, symposium musicologici ed accademici, nonché mostre di risonanza internazionale. Grazie alla propria Biblioteca ed Archivio (sotto la tutela della Sovraintendenza Archivistica dello Stato), possiede una delle più grandi raccolte nel mondo di musica, libri, microfilm, registrazioni, quadri e litografie di musiciste, insieme ad una banca dati di oltre 17 mila compositrici da 113 paesi. Mediante il lavoro di ricerca della Fondazione sono state identificate, riportate all’attenzione degli studiosi e successivamente riconosciute in tutto il mondo, centinaia di compositrici storiche. Tra i nomi di spicco si ricordano Hildegarda von Bingen, Alma Mahler, Clara Schumann, Fanny Mendelssohn, Isabella Leonarda, Elisabeth Jacquet de la Guerre, Maria Teresa d’Agnesi Pinottini, Giulia Recli, Barbara Giuranna…..
Dopo 32 anni di lavoro per la promozione e la presentazione della musica di ogni genere composta dalle donne, la Fondazione coordina una rete di oltre 27.000 compositrici, creatrici di musica, pedagoghe, musicologhe e musiciste in 111 paesi, e 74 associazioni partner legalmente costituite che lavorano per le “Donne in Musica” in 44 paesi diversi. I numeri che quantificano la mole di produzione artistica di eccellenza qualitativa creata dalla Fondazione e dalle sue affiliate forniscono, soltanto per l’Italia, un bilancio di 921 programmi di concerti diversi con l’esecuzione di musiche di 1102 compositrici da 79 paesi negli ultimi trent’anni.
Tra i documenti cardine alla base del mandato di “Donne in Musica” si annoverano la dichiarazione di Fiuggi, che sancì il mandato costitutivo dell’organizzazione, e Convenzioni e Pubblicazioni di caratura mondiale redatte dalle principali organizzazioni internazionali operanti nell’ambito della Cultura (Università Roma Tre; Ministero per l’Istruzione Pubblica; AFAM):
a) La “Dichiarazione di Fiuggi”, tradotta in 29 lingue, definisce la missione della Fondazione ed è sottoscritta da tutti i membri della rete internazionale per dare visibilità alle creatrici e compositrici di musica e per riconoscere il contributo delle donne alla cultura ed allo sviluppo, assicurare la loro partecipazione nella formulazione ed implementazione di politiche culturali ad ogni livello, l’accesso a posti decisionali nel mondo della cultura e dello spettacolo e per preservare, promuovere, sostenere e salvaguardare i diritti artistici delle musiciste in ogni comunità: “Soltanto in questo modo potremo superare e cambiare una visione monoculturale della cultura e del patrimonio artistico” (Fiuggi, 1996).
b) la Risoluzione del Parlamento europeo (2009) sulla parità di trattamento e di accesso tra uomini e donne nelle arti dello spettacolo, la Convenzione sulla Diversità Culturale (2005) e la Convenzione sulla Salvaguardia del Patrimonio Culturale Intangibile (2003) dell’UNESCO, il Libro Verde dell’Unione Europea sulla salvaguardia delle industrie culturali (2010), Libro Verde dell’Unione Europea sulle Industrie Culturali (2010/2011);
Nel palmares di riconoscimenti del lavoro organico svolto dalla Fondazione sono da ricordare tutte le protagoniste dello scenario artistico - musicale che in questi anni hanno raggiunto posizioni di eccellenza come creatrici di progetti musicali internazionali in ogni genere di musica, direttrici di festival, università, conservatori, e che sono protagoniste della programmazione dei maggiori festival nazionali ed internazionali.
Tra le miriadi di donne “in musica” “lanciate” dalla Fondazione, menzione speciale va ad alcune rappresentanti che oggi vengono considerate “pilastri” della musica del ventesimo secolo: Sofia Gubaidulina – Errolyn Ficarra – Ellen Taafe Zwilich – Grazyna Bacewicz – Margaret Sutheland – Germaine Tailleferre – Ljubica Maric – Kaari Saarihao ecc.
L’accademica di Santa Cecilia, Irma Ravinale, è stata la prima compositrice nella storia italiana a ricevere il premio del Presidente delle Repubblica e simbolizza una generazione di “Donne in Musica” che stanno cambiando il corso del costume e della storia.
Italiano
简体中文
Dansk
English
Français
Deutsch
日本語
Русский
Español
العربية
Hrvatski
Ελληνικα
پارسی
polski
Português
Română
Serbian
Svenska